N. 8 Gennaio - Febbraio 2009
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EDITORIALI
UNA NUOVA COSTITUENTE DELLA SINISTRA,
DOPO GLI ANNI DELLA RESTAURAZIONE.
Questo tempo breve in cui siamo immersi parla di un mutamento di fondo
dell’intero ciclo politico-sociale di cui segna la fine. I diversi
accadimenti (di cui il più rilevante è la crisi che ha investito il
capitalismo finanziario globalizzato a partire dagli Stati Uniti)
colpiscono i fondamentali di un ciclo economico durato un quarto di
secolo. Bisogna prendere atto fino in fondo anche della irreversibilità
della crisi di questa sinistra, per come l’abbiamo conosciuta e vissuta.
Lo testimonia proprio la sua assenza di protagonismo e di parola di
fronte alla crisi del capitalismo finanziario.
FAUSTO BERTINOTTI
PD E PDL, PICCOLE CONTRADDIZIONI
BIPARTITICHE E BIPOLARI CRESCONO. PER FORTUNA.
Una novità politica si va affacciando a smentire una sensazione di
“stabilità” e stabilizzazione del quadro politico italiano. Si tratta
della difficoltà (per ora incipiente e potenziale) del bipolarismo, anzi
del bipartitismo dominante dell’ultimo anno. I due grandi poli – Pdl e
Pd – che alle ultime elezioni politiche hanno catturato il consenso di
oltre il 70% dell’elettorato, manifestano primi segnali – seppure tenui
– di disarticolazione e scompaginamento interni. Se questa novità si
dispiegasse nei prossimi mesi con più forza, potrebbe mutare
sensibilmente il quadro d’insieme.
RINA GAGLIARDI
FARE SOCIETÀ PER FARE OPPOSIZIONE. MA
LA SINISTRA NON SA PIÙ CHE COS’È L’UNA E CHE COS’È L’ALTRA.
L’inefficacia o, addirittura, l’assenza di opposizione di questa fase
traggono origine dalle debolezze politiche del Pd e della sinistra
antagonista. Ma se non si usa il metodo dell’analisi sul tempo lungo la
situazione è destinata a non cambiare. Cadute le grandi narrazioni
collettive e affermatesi le ideologie neoliberiste con la conseguente
opera di frantumazione sociale e privatizzazione di interessi, desideri
e persino delle utopie, la politica ha subito una torsione verso la
normalizzazione.
GIACOMO SCHETTINI
L’ATTACCO A GAZA E L’IMPOTENZA DELLA
POLITICA. INTANTO ARRETRA FINANCHE L’IDEA DI UNO STATO PALESTINESE.
Giorni e notti di aggressione israeliana contro i palestinesi della
Striscia di Gaza. Si è colpito sempre più nel mucchio, senza che l’Onu
avesse la volontà politica di intervenire, per realizzare significativi
cambiamenti nei rapporti di forza. Il cuore del problema è che ormai la
Palestina rischia di non esistere come questione politica, se non come
idea e speranza. Questa ennesima guerra può produrre enormi danni
politici: rafforzare Hamas e indebolire i Paesi arabi “moderati”.
ALI RASHID
I CINQUANT’ANNI DI CUBA, GLI STATI
UNITI DI OBAMA, LA NUOVA AMERICA LATINA.
La rivoluzione cubana del 1959 ha festeggiato mezzo secolo di vita. E
oggi Cuba non è più sola sulla scenario internazionale, come invece
appariva all’inizio degli anni Novanta. Oltre ai rapporti con Russia e
Cina, L’Avana può contare soprattutto sull’amicizia dei tanti governi
progressisti dell’America Latina. L’elezione di Barack Obama alla Casa
Bianca e il ruolo strategico che svolge il Brasile di Lula aprono un
nuovo scenario per ottenere l’abolizione dell’embargo contro Cuba mentre
l’isola attende riforme a lungo rinviate.
ALDO GARZIA
L’ARGOMENTO
QUELL’ONDA CHE POTREBBE CAMBIARE
L’UNIVERSITÀ ITALIANA. ANALISI DI UN MOVIMENTO.
L’università, in Italia, torna a fare problema. Da quasi un ventennio,
mentre venivano cambiati i connotati, le finalità sociali, il rapporto
con la società del più importante luogo di produzione, riproduzione e
trasmissione del sapere in Italia, a fronte d’un impianto teoricamente
forte e politicamente schierato, l’università italiana è restata in
silenzio. L’Onda è la prima parola contrapposta a quelle politiche, dopo
i lunghi anni di silenzio. Bisogna saper cogliere tutta la portata
innovativa che racchiude.
MARCO ASSENNATO
IMPARARE E INSEGNARE. LA FORMAZIONE
COME PROCESSO DI LIBERAZIONE CRITICA.
Il movimento nelle scuole e nelle università ha avuto un’espansione
folgorante. Cosa è in verità successo? Si è data una particolare
congiuntura tra i provvedimenti del governo, perseguiti con arroganza e
determinazione, e lo scatenarsi della crisi economica globale. Una
congiuntura che ha rinforzato una situazione di insicurezza dei giovani,
latente e profonda. Torna con urgenza la necessità di occuparsi della
formazione, del sapere, in concreto della scuola e dell’università come
temi cruciali del nostro tempo.
SCIPIONE SEMERARO
1972-1974, LE 150 ORE A TORINO. UNA
TAPPA DELLA LOTTA PER LE RIFORME.
La rivendicazione delle 150 ore di lavoro annuali da dedicare allo
studio venne sostenuta dal sindacato metalmeccanici nel 1972 nelle
rivendicazioni per il contratto. Si puntava a una crescita culturale del
lavoratore, anche con scelte personali non necessariamente legate alla
professione. È stata una esperienza di cui è bene non perdere la
memoria.
GIANNI ALASIA
L’ESPERIENZA DELLE 150 ORE. LA
MEMORIA DI UNA ESPERIENZA STRAORDINARIA.
La ricostruzione dell’esperienza che negli anni Settanta si svolse
intorno alle 150 ore è un contributo di riflessione con lo scopo di
riportare l’attenzione su un periodo nel quale nodi di grande rilievo,
come il rapporto tra lavoro e studio e la relazione tra operai e
studenti, furono affrontati con un alto livello di elaborazione e di
iniziative pratiche.
LUCIANO BERSELLI
IL MOVIMENTO DEGLI INSEGNANTI. IDEE E
TESTIMONIANZE
Simonetta Salacone è prima di tutto una insegnante. Lavora nella scuola
da tanti anni, da quando il boom delle nascite ha determinato il
moltiplicarsi delle scuole dell’infanzia e delle elementari e l’ingresso
conseguente di giovani insegnanti. Lei stessa ci dice: “La nostra lotta
non è una lotta per il posto di lavoro, molte di noi stanno andando in
pensione. Dobbiamo pensare perciò ai giovani e al futuro della scuola”.
Ora è direttrice didattica di un circolo di Roma Iqbal Masih,
riconosciuto da tutti in città come una ricca esperienza di didattica e
socialità.
PATRIZIA SENTINELLI
SAGGI
INTERPRETAZIONI E PROSPETTIVE DELLA
CRISI. UN VADEMECUM PER ORIENTARSI.
Il minimalismo di Tremonti e il dibattito negli altri Paesi europei. Le
analogie e le differenze con quanto avvenne nel 1929. Ciò che hanno
previsto e non previsto i teorici dell’economia e le istituzioni
economiche internazionali. La sinistra, se si vuole ricostruire, deve
misurarsi con i problemi dell’uscita da questa crisi, così diversa dalle
precedenti e perciò così emblematica di una fase, se non di un’epoca.
ALFONSO GIANNI
DUE O TRE COSE CHE SO DI LEI. LA
CRISI DI SISTEMA: ORIGINI, EFFETTI, ESITI.
Il capitalismo è in una crisi “sistemica”. Iniziata nell’estate del
2007, a partire dalle difficoltà di un segmento particolare del mercato
finanziario statunitense, l’instabilità finanziaria ha finito col
contagiare l’intero pianeta. La crisi finanziaria si è tramutata in
crisi bancaria, poi in crisi reale. Una crisi che, a dispetto delle
illusioni di molti, non ha visto affatto uno sganciamento dell’Europa, e
tanto meno dell’Italia, dalle dinamiche americane.
RICCARDO BELLOFIORE
CRISI FINANZIARIA INTERNAZIONALE E
CRISI ECOLOGICA PLANETARIA. DUE CRISI CON UN’UNICA ORIGINE: IL
CAPITALISMO.
Parlando attualmente di
crisi, ci si riferisce a quella che ha colpito prima le grandi banche
americane, poi la finanza mondiale, e ora va mettendo in panne
l’economia tutta intera. Ma in realtà le crisi che scuotono il mondo
oggi sono due, la seconda non meno della prima determinante per il
nostro futuro: la crisi ecologica planetaria. Le connessioni tra la
prima e la seconda crisi possono aiutarci a capire come uscire da
entrambe.
CARLA RAVAIOLI
LA GLOBALIZZAZIONE NEOLIBERISTA
SPIAZZA CHI HA PENSATO ALLA SUA RIFORMA.
La crisi che stiamo vivendo è l’ultima in ordine di tempo e
potenzialmente la più virulenta delle crisi che hanno scosso il
capitalismo dalle sue origini. È una crisi del regime economico mondiale
attuale fondato sull’indebitamento. È una crisi dell’egemonia
statunitense in un mondo caratterizzato da nuovi rapporti di forza. È
una crisi degli orientamenti politici neoliberisti. Si sta quindi
chiudendo un ciclo e sono in difficoltà tutte le ricette storiche di
orientamento socialdemocratico.
JEAN-LUC MELENCHON
NOTE E COMMENTI
LAVORO E SINISTRA. LA BUFERA DELLA
CRISI PUÒ ANCHE ESSERE UNA OCCASIONE.
La precipitazione della crisi degli ultimi mesi ha portato molti a
sinistra a considerare finalmente conclusa una lunga fase di ubriacatura
da dominio dell’economia e quindi a ritenere aperta una nuova fase in
cui tornerebbe in primo piano la politica. Ma quest’ultima, proprio a
sinistra, ha perso qualsiasi ancoraggio con i temi del lavoro, del
salario e della contrattazione. Il tramonto del liberismo farà rinsavire
chi non ha più ancoraggi nella società reale?
TIZIANO RINALDINI
RADIOGRAFIA DEL SINDACALISMO DI BASE
Il 17 ottobre e il 12 dicembre 2008 sono stati due giornate particolari
per il sindacalismo di base, quello cioè organizzato da Cobas, Cub e SdL
Intercategoriale. Innanzitutto perché per la prima volta nella loro
storia sono stati convocati unitariamente dalle tre sigle due scioperi
generali che hanno intercettato il movimento per l’autoriforma della
scuola. In secondo luogo, perché il 12 dicembre è stata la scadenza
dello sciopero generale indetto anche dalla Cgil. Una mappa per capire
cos’è il sindacalismo di base
FRANCO RUSSO
ATTESE E PROGETTI DI OBAMA. INTANTO
GLI STATI UNITI SONO GIÀ CAMBIATI
“Change”, cambiamento, è stato lo slogan che ha portato Barack Obama
alla vittoria. Ma nessuno, nemmeno lo stesso Obama, avrebbe mai potuto
immaginare quanto cambiamento il vincitore avrebbe incontrato oltre il
traguardo della sua vittoria. Il regno del “libero mercato” è defunto
strada facendo. E ora il problema diventa come il nuovo inquilino della
Casa Bianca saprà misurarsi con quanto è già accaduto.
MASSIMO CAVALLINI
L’OSPITE
RINTRACCIARE IL SENSO. CON IL
CONTRIBUTO DEL CINEMA.
Il linguaggio è cambiato:
quello degli studenti, degli operai, della gente comune. Sono cambiati i
loro stessi interessi, le loro richieste, le loro esigenze. Il cinema
rientra in questo “cambiamento” di sensibilità. Fa parte di questo
diverso modo di guardare le cose. Il cinema non è più uno strumento di
comunicazione di massa ma parla come un testo complesso, come una
poesia.
EDOARDO BRUNO
RECENSIONI
LA LONTANANZA INTERIORE, IL GRUMO CHE
NON CI AIUTA A SVELARE LA MENZOGNA. UNA CONVERSAZIONE INSOLITA.
Politici e artisti non si
parlano più. Non si confrontano. Non mettono a rapporto le loro diverse
sensibilità e i propri specifici linguaggi. Questa volta, invece, un
politico e un autore di teatro, oltre che regista, si sono parlati e
insieme hanno conversato sulla condizione umana e su quella sociale.
Hanno scoperto che le sensibilità dell’uno possono arricchire quelle
dell’altro.
GENNARO MIGLIORE,
PIPPO DELBONO
PRAGA 1968, ULTIMA OCCASIONE DI
AUTORIFORMA DEL SOCIALISMO REALE. IL DIBATTITO DELLA SINISTRA ITALIANA.
Convegni, mostre e saggi continuano a ricordare quarant’anni dopo ciò
che accadde in Cecoslovacchia tra il gennaio 1968 (l’elezione di
Alexander Dubcek a segretario dei comunisti) e l’aprile 1969 (la
destituzione dello stesso Dubcek). Come ne discussero il Pci e il gruppo
del Manifesto? Le testimonianze dei protagonisti nelle loro biografie.
ALDO GARZIA
VITTORIO FOA, LA CURIOSITÀ PER LE
PERSONE E LA FIDUCIA NELLA LIBERTÀ.
Che si trattasse del lavoro vincolato alla catena di montaggio o del
condizionamento dei sistemi dell’informazione, Foa ha sempre pensato
che, alla fine, ci fosse uno spazio incomprimibile di autonomia delle
persone. Il ricordo di uno dei protagonisti della storia della sinistra
italiana scomparso il 20 ottobre 2008 all’età di novantotto anni.
PIETRO MARCENARO
SCHEDE
DONNE, PARTECIPAZIONE POLITICA E
CRISI DELLA RAPPRESENTANZA
MARIAGRAZIA
ROSSILLI
UN RITORNO ALLA COSTITUZIONE, CIOÈ
ALLA DEMOCRAZIA
F. R.
ONDA ALTA NELLE UNIVERSITÀ.
L’ESERCITO DEL SURF SI PRESENTA
FLORE
MURARD-YOVANOVITCH
CAPITALISMO E COMUNISMO, DIVISI ANCHE
DAL LINGUAGGIO
F. M-Y.
DISOBBEDIENZA CIVILE E NON VIOLENZA,
PENSIERI ED ESPERIENZE
F. M-Y.
DA MARX A LEOPARDI. LA LEZIONE DI
CESARE LUPORINI
ALDO MECCARIELLO
SALVARE LIVORNO 1921 O LA SVOLTA DI
SALERNO DEL 1944?
A. G.