N. 5 Febbraio - Marzo 2008
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LA SINISTRA-L’ARCOBALENO,
SENTIMENTI E RAGIONI DI UN PROGETTO DI LIBERAZIONE
Le elezioni del 13 e 14 aprile sono una sfida per un nuovo progetto.
La posta in palio è nientemeno che l’esistenza di una democrazia
davvero pluralistica e non bipartitica. L’idea di un nuovo soggetto
politico e plurale della sinistra nasce con l’ambizione di riproporre
la liberazione come orizzonte strategico. Liberazione dal lavoro,
dalla precarietà, dallo sviluppismo per riportare al centro dell’agire
politico un nuovo umanesimo. E in questo percorso non si può rimuovere
il tema di una nuova connessione sentimentale tra la Sinistra-l’Arcobaleno
e i soggetti del suo progetto.
FAUSTO BERTINOTTI
IL BIS DI ZAPATERO. PERCHÉ LA
SPAGNA HA PREMIATO IL “SOCIALISMO DEI CITTADINI”
Il premier spagnolo ha davanti a sé
altri quattro anni di governo. Ora si può parlare di un vero e proprio
ciclo politico destinato a incidere sulla società spagnola
contemporanea e a parlare alla sinistra europea, sia a quella di
tradizione socialdemocratica sia a quella più radicale. Ma una
discussione sulle idee-forza di Zapatero implica la ricostruzione del
suo paradigma politico, che è poi aver spostato l’accento sui diritti
e le libertà rispetto alla tradizione economicista della sinistra del
vecchio continente. Analisi del voto del 9 marzo 2008 e delle sue
prospettive.
ALDO GARZIA
EPPUR SI MUOVONO. UNA PANORAMICA
DEI CONFLITTI SU SCALA EUROPEA
Contro le privatizzazioni e il
liberismo. Ciò che unifica i movimenti in Europa conferma il giudizio
di Sinistra europea, l’aggregazione sovranazionale delle forze di
alternativa: occorre ricostruire il campo stesso del conflitto e della
politica, senza riproporre vecchi schemi e logiche di arroccamento.
Dalla Germania all’Est europeo, dalla Grecia all’Europa mediterranea:
serve una piattaforma unificante. Come nel caso del no alla
“direttiva Bolkenstein”.
ROBERTO MUSACCHIO
L’ARGOMENTO
LA DEMOCRAZIA NELL’ORGANIZZAZIONE
POLITICA
POLITICA E SOCIETÀ NEL MOVIMENTO
OPERAIO. APPUNTI PER UNA TRACCIA STORICA
Per fare i conti con la crisi della
politica bisogna scavare nella memoria e recuperare esperienze e
aggregazioni dimenticate. Come per esempio quelle sperimentate in
Belgio alla fine dell’Ottocento. Ci sono tradizioni solidaristiche e
di cooperazione sociale che andrebbero recuperate rispetto al modello
organizzativo e di partito che all’inizio del Novecento ha fatto
prevalere un’idea verticistica della politica.
PINO FERRARIS
IL NESSO TRA PRATICA E PENSIERO. LA
CRITICA FEMMINISTA ALLA FORMA PARTITO
Il femminismo ha colpito al cuore
la politica tradizionale, mettendo in evidenza le sue incongruenze. E
lo ha fatto senza costruire alcuna forma organizzata e facendo a meno
del “soggetto politico”. Da qui la distinzione dagli altri movimenti e
la capacità di scuotere dalle fondamenta l’ordine sociale e simbolico
del patriarcato. Se comunque si vuole ricostruire un nuovo soggetto
politico, occorre mettere al centro due cose: le pratiche e il
pensiero politico.
MARIA LUISA BOCCIA
RAPPRESENTANZA E FORMA PARTITO, LA
SFIDA LIBERALE ALLA DEMOCRAZIA ITALIANA
Il confronto all’Assemblea
costituente tra le diverse ipotesi in campo per la democrazia
italiana. La scelta del proporzionalismo e dei partiti di massa. Poi è
arrivata la crisi del 1992 (Mani pulite) che ha logorato il modello
democratico fondato sui partiti. Da quel momento in poi è iniziata una
transizione senza fine dove si sono imposte culture istituzionali che
prevedono l’assalto alla Costituzione e alle istituzioni democratiche.
CLAUDIO DE FIORES
IL BOZZOLO E LA FARFALLA, DAI
CENTRI SOCIALI AGLI SPAZI PUBBLICI AUTOGESTITI
Le aree dismesse del passato
industrialista aprono una nuova storia fatta di occupazioni e di
ritrovata socialità. Il caso del Leoncavallo a Milano e la diaspora
con la sinistra tradizionale. Poi la pratica dei movimenti è andata
avanti inventando altre forme politiche di autogestione e di
rappresentanza.
DANIELE FARINA
QUELLA GRAMMATICA DELLA RELAZIONE
POLITICA RISCRITTA DAL MOVIMENTO DEI MOVIMENTI
Da Seattle ai Forum sociali di
Porto Alegre. La riscoperta della dimensione mondiale dell’agire
politico e i contenuti no global hanno cambiato completamente la mappa
politica di inizio secolo. Pratica e critica del potere sono un tutto
unico in un movimento diventato globale. Il laboratorio politico
dell’America Latina.
ANUBI D’AVOSSA LUSSURGIU
IL RITORNO DELLE CARAVELLE.
NEOMUNICIPALISMO E PARTECIPAZIONE NELL’ERA GLOBALE
L’esperienza dei bilanci
partecipati è una reale alternativa alle pratiche neoconcertative: si
cedono potere e sovranità a favore dei cittadini, chiamando in
correità le classi subalterne e abbassando così la soglia di accesso
alla cosa pubblica. Tutto questo è un salto culturale assai positivo,
dove la decisione non si separa dalla partecipazione collettiva.
MASSIMILIANO SMERIGLIO
LO SPAZIO PUBBLICO DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA
Se la storia della democrazia è una
storia di promesse incompiute, la globalizzazione neoliberista ha
sancito il trionfo di una concezione elitista e tecnocratica. È questo
scenario che spinge oggi a ripensare la democrazia a partire da una
rivalutazione del principio della deliberazione e della cittadinanza
attiva.
LUCA RAFFINI
LA QUESTIONE SALARIALE
QUEGLI OPERAI ESPUNTI DAL RACCONTO
PUBBLICO E DALLA RAPPRESENTAZIONE SOCIALE
La condizione del lavoro non è più
rappresentata e raccontata. Si è operata una vera e propria cesura con
la storia politica e culturale italiana. L’inizio dell’arretramento e
della sconfitta è datato 1980 e ha per protagonista lo scontro alla
Fiat di quell’anno. Per risalire la china, c’è bisogno di tutta la
nostra inventiva e di una prospettiva radicalmente altra.
MARCO REVELLI
IL DIBATTITO INTORNO AL SALARIO
Tutti parlano di “questione
salariale”. Al di là dei diversi approcci, c’è una realtà: il potere
d’acquisto dei lavoratori è stato compresso al punto tale che una
qualche reazione che contrasti questa deriva fa ormai parte del senso
comune. Ma da qui prendono il via proposte tra loro differenti.
RICCARDO BELLOFIORE
L’AFFLATO EUROPEISTA ALLA PROVA DEI
DATI
Un’analisi degli andamenti dei
salari e degli stipendi in seno all’Unione europea. Convergenze e
divergenze nei diversi Paesi. Andamento della produttività e dei
salari reali. Ma dopo l’analisi è necessario lavorare all’unità delle
classi lavoratici in Italia e in Europa, evitando che il caso italiano
sia quello più arretrato.
EMILIANO BRANCACCIO
QUALE REDDITO SOCIALE? A PROPOSITO
DI “BASIC INCOME”
La discussione intorno alla
necessità di introdurre un reddito sociale, ovvero una retribuzione
monetaria svincolata dalla prestazione lavorativa, ha attraversato
ormai mezzo secolo. Quella più attuale ha bisogno di confrontarsi di
nuovo sulla nozione di lavoro e su un approccio al welfare non solo
lavoristico. Una originale proposta di reddito sociale.
ALFONSO GIANNI
PRECARIETÀ, DISTRIBUZIONE DEL
REDDITO E DISUGUAGLIANZA SALARIALE
È utile ricordare come i livelli
del problema vadano considerati e affrontati insieme. La lotta alle
diseguaglianze nelle condizioni di lavoro e di retribuzione acquisterà
efficacia se contestuale allo sforzo programmatorio del sentiero di
sviluppo ritenuto preferibile. Cosa, come e per chi produrre:
interrogativi che tornano centrali.
CRISTINA TAJANI
L’OSPITE
INFORMAZIONE ALL’ITALIANA,
L’ARTICOLO 21 RESTA UNA CHIMERA
NICOLA TRANFAGLIA
RECENSIONI-SCHEDE
“PRINCIPIA IURIS”, DIRITTO E
DEMOCRAZIA SECONDO FERRAJOLI
FRANCO RUSSO
MIGRAZIONE, MOVIMENTI DIASPORICI E
CONTATTI TRA CULTURE
MARCO ASSENNATO
L’ABORTO, DUE AMICI L’UNO CONTRO
L’ALTRO
M.A.
CRITICHE DA PRECARIOPOLI. CONTRO LA
MERCIFICAZIONE DEL LAVORO UMANO
M.A.
DOCUMENTI
I TUOI DIRITTI E I TUOI DOVERI PER
LA SALUTE E LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
UN PRONTUARIO DI CGIL, CISL, UIL,FIOM, FIM, UILM DEL 1971