La vittoria del No al referendum costituzionale indica una possibilità: favorirebbe un sommovimento, fin dentro il recinto della politica, contro la sua mortifera pacificazione - L’opposizione alla riforma è opposizione alla catastrofe neoliberale che sta dilaniando l’Europa - La polarizzazione del voto referendario nelle città, nel mondo del lavoro, nel campo cattolico - Qualche appunto di macroeconomia: dopo la crisi l’Ue resta al palo; le sorprese del Brexit; il labour standard sulla moneta; il braccio di ferro sul contratto delle tute blu - Conflitti e convergenze nella “crisi esistenziale” dell’Ue - Gli Usa e lo scontro Clinton-Trump - La sinistra e la complessità latinoamericana - Cina, la fine di una rivoluzione

 

Gianni, Rinaldini, Nocera, Bonadonna, Agostinelli, Medici, F. Brancaccio, Raparelli, La Valle, Sarasini, Pandolfi, De Palma, Pastrello, E. Brancaccio, Caccia, Martone, Portelli, Somoza, Beolchi, Russo

 

 

 

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L'EDITORIALE

 

ELOGIO DELL’INSTABILITÀ

La vittoria del No indica una possibilità, favorirebbe un sommovimento fin dentro il recinto della politica, contro la sua mortifera pacificazione attraverso la permanente ricerca di accordi tra i suoi poli, a loro volta alla ricerca della sempre agognata quanto impossibile stabilità. Il suo successo esporrebbe gli assetti politici ad una destabilizzazione, ad un movimento imprevedibile. L’ingresso dell’imprevisto in un universo altrimenti stagnante è una chance importante. Ma la vittoria del No non sarebbe, bisogna saperlo, il ripristino della democrazia parlamentare, dato che lascerebbe sul terreno l’attuale condizione di deprivazione della sovranità popolare. Vale il tanto citato avvertimento di Togliatti ai compagni francesi impegnati nella lotta contro la riforma presidenziale gaullista, che suonava pressappoco come un non si può difendere efficacemente la democrazia difendendone il simulacro di ciò che è stata. Bisogna dunque sapere che la battaglia per il No è ingaggiata su un obiettivo necessario, ma non sufficiente. Essa va dunque coniugata con un altro da sé. Questo altro, per la critica dell’esistente, non può che essere il conflitto, quello che scaturisce, che può nascere dalla domande negate di società, domande di qualità dell’esistenza umana e di qualità e di diversa distribuzione del lavoro.

FAUSTO BERTINOTTI

 

 

 

TEMI

 

MACROECONOMIA

 

 

DOPO LA CRISI L’EUROPA RESTA AL PALO

LUIGI PANDOLFI

 

 

IL SENSO DELLO SCONTRO SUL CONTRATTO DEI METALMECCANICI

MICHELE DE PALMA

 

 

LE SORPRESE DEL BREXIT

GABRIELE PASTRELLO

 

 

 

APPUNTI PER UN “LABOUR STANDARD SULLA MONETA”

EMILIANO BRANCACCIO

 

 

 

L'ARGOMENTO

 

LA STAGIONE REFERENDARIA

 

INCERTEZZA E POTENZIALITÀ DELLO SCONTRO REFERENDARIO

Il Sì e il No che danzano sopra e sotto l’asticella che può determinare la vittoria dell’uno o dell’altro. Anche questo è un sintomo evidente e a sua volta un prodotto della grande instabilità che regna nel paese. Un’instabilità direi persino umorale. Gli esperti, o presunti tali, dei voti referendari prevedono che molti sceglieranno il loro orientamento di voto solo nelle due ultime settimane.

ALFONSO GIANNI

 

LA BATTAGLIA REFERENDARIA E IL MONDO DEL LAVORO

È importante comprendere come in relazione alla crisi della democrazia e della politica la questione del referendum può essere vissuta nel mondo del lavoro e nel sindacato: difficoltà esistenti, interesse e attenzione da parte dei lavoratori, diverse scelte delle organizzazioni. In questi decenni, leggi e decreti hanno cancellato diritti dei lavoratori e poteri di contrattazione conquistati nel secolo scorso.

TIZIANO RINALDINI

 

NAPOLI LUOGO EMBLEMATICO DELLA POLARIZZAZIONE SI/NO

La città è simbolo dello scontro referendario. Capofila del No è direttamente il sindaco, posizione che non va letta come “conservazione” della Carta. De Magistris allude a una riforma in fieri – magari ancora confusa – con modelli diversi dalla semplice democrazia rappresentativa. Posizione che coglie un vulnus esistente, ma che rischia anche di dare, però, adito a nuovi impulsi leaderistici.

VITO NOCERA

 

 

ROMA, CRONACHE DI UN TRIONFO GRIGIO CON PROSPETTIVE INCERTE

L’enfasi di Grillo dopo il voto a Roma è contraddetta dalla cronaca dell’impreparazione nel comporre una giunta e prospettare un programma. Il caso Muraro appare francamente inquietante, anche se serve a parlare di lei e non della politica dei rifiuti. È naturale porsi interrogativi circa la trasparenza nei rapporti con la cittadinanza, gli elettori e, persino, i militanti attivi del M5s.

SALVATORE BONADONNA

 

IL CLIMA LOMBARDO DELLA MANOMISSIONE DELLA COSTITUZIONE

Un tentativo di cogliere gli aspetti salienti dell’ambiente entro cui i cittadini della Lombardia affrontano un passaggio decisivo del loro contributo alla politica e alla storia costituzionale del Paese: nell’esperienza diretta acquisita negli incontri pubblici; nella interrogazione diretta delle persone; nei riferimenti con i militanti soprattutto meno giovani e con i più attivi del volontariato.

MARIO AGOSTINELLI

 

IL NUOVO CENTRALISMO NELLA REVISIONE COSTITUZIONALE

Viene definita “clausola di supremazia”. È una delle più deleterie e pericolose lesioni della democrazia repubblicana introdotte nel nuovo testo di revisione costituzionale. In presenza di contrasti nell’ambito della “legislazione concorrente” tra Stato e Regioni, la norma attribuisce al governo il potere di disattendere o annullare le prerogative decisionali delle autonomie locali.

SANDRO MEDICI

 

L’OPPOSIZIONE ALLA RIFORMA E LA SFIDA COSTITUENTE

L’opposizione alla riforma è opposizione alla catastrofe neoliberale che sta dilaniando l’Europa. L’obiettivo è di cancellare la democrazia parlamentare. In combinazione con l’Italicum, il «monocameralismo imperfetto» accentra i poteri nelle mani dell’esecutivo e favorisce la sostituzione dell’amministrazione per conto del mercato alla politica in rappresentanza del popolo.

FRANCESCO BRANCACCIO e FRANCESCO RAPARELLI

 

LA DIFFICILE REAZIONE DEL MONDO CATTOLICO AL REFERENDUM

Il mondo cattolico è come se fosse in bilico, in mezzo a un guado. Esce da un periodo di appiattimento che ha immiserito la fede nella gestione grigia e tetra della pastorale che è seguita al Concilio Vaticano II, e si è trovato di fronte alla novità di papa Francesco: una nuova immagine di papa, ma anche un’altra teologia, un’altra visione della chiesa, un’altra immagine di Dio.

RANIERO LA VALLE e BIA SARASINI

 

CONFLITTI E GUERRE

 

CONFLITTI E CONVERGENZE NELLA “CRISI ESISTENZIALE” EUROPEA

BEPPE CACCIA

 

 

I PADRONI DELLA GUERRA

FRANCESCO MARTONE

 

 

DAL MONDO

 

 

GLI USA VISTI DALLO SCONTRO CLINTON-TRUMP

SANDRO PORTELLI

 

 

SINISTRA LATINOAMERICANA, ANCORA DACCAPO

ALFREDO SOMOZA

 

CONFLITTI E GUERRE

 

CONFLITTI E CONVERGENZE NELLA “CRISI ESISTENZIALE” EUROPEA

BEPPE CACCIA

 

 

I PADRONI DELLA GUERRA

FRANCESCO MARTONE

 

LA RECENSIONE

 

LE APORIE DELLA DOTTRINA PURA DEL DIRITTO

FRANCO RUSSO

 

FOCUS

 

LA CINA E LA TEORIA DELL’ORDO-LIBERISMUS

 

LA RIVOLUZIONE FALLITA. NEL 50° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE CULTURALE CINESE

LUCIANO BEOLCHI

 

CRONOLOGIA

l.b.

 

PERSONAGGI

l.b.