La vittoria del No al referendum costituzionale indica una possibilità: favorirebbe un sommovimento, fin dentro il recinto della politica, contro la sua mortifera pacificazione - L’opposizione alla riforma è opposizione alla catastrofe neoliberale che sta dilaniando l’Europa - La polarizzazione del voto referendario nelle città, nel mondo del lavoro, nel campo cattolico - Qualche appunto di macroeconomia: dopo la crisi l’Ue resta al palo; le sorprese del Brexit; il labour standard sulla moneta; il braccio di ferro sul contratto delle tute blu - Conflitti e convergenze nella “crisi esistenziale” dell’Ue - Gli Usa e lo scontro Clinton-Trump - La sinistra e la complessità latinoamericana - Cina, la fine di una rivoluzione
Gianni, Rinaldini, Nocera, Bonadonna, Agostinelli, Medici, F. Brancaccio, Raparelli, La Valle, Sarasini, Pandolfi, De Palma, Pastrello, E. Brancaccio, Caccia, Martone, Portelli, Somoza, Beolchi, Russo
Compra Cartaceo/PDF del n.42 |
Compra solo PDF del n.42 |
L'EDITORIALE
ELOGIO DELL’INSTABILITÀ
La vittoria del No indica una possibilità,
favorirebbe un sommovimento fin
dentro il recinto della politica, contro la
sua mortifera pacificazione attraverso
la permanente ricerca di accordi tra i
suoi poli, a loro volta alla ricerca della
sempre agognata quanto impossibile
stabilità. Il suo successo esporrebbe gli
assetti politici ad una destabilizzazione,
ad un movimento imprevedibile.
L’ingresso dell’imprevisto in un universo
altrimenti stagnante è una chance
importante. Ma la vittoria del No non
sarebbe, bisogna saperlo, il ripristino
della democrazia parlamentare, dato
che lascerebbe sul terreno l’attuale
condizione di deprivazione della sovranità
popolare. Vale il tanto citato
avvertimento di Togliatti ai compagni
francesi impegnati nella lotta contro
la riforma presidenziale gaullista, che
suonava pressappoco come un non si
può difendere efficacemente la democrazia
difendendone il simulacro di ciò
che è stata.
Bisogna dunque sapere che la battaglia
per il No è ingaggiata su un obiettivo
necessario, ma non sufficiente.
Essa va dunque coniugata con un altro
da sé. Questo altro, per la critica dell’esistente,
non può che essere il conflitto,
quello che scaturisce, che può nascere
dalla domande negate di società, domande
di qualità dell’esistenza umana
e di qualità e di diversa distribuzione
del lavoro.
FAUSTO BERTINOTTI
TEMI
MACROECONOMIA
DOPO LA CRISI L’EUROPA RESTA AL PALO
LUIGI PANDOLFI
IL SENSO DELLO SCONTRO SUL CONTRATTO DEI METALMECCANICI
MICHELE DE PALMA
LE SORPRESE DEL BREXIT
GABRIELE PASTRELLO
APPUNTI PER UN “LABOUR STANDARD SULLA MONETA”
EMILIANO BRANCACCIO
L'ARGOMENTO
LA STAGIONE REFERENDARIA
INCERTEZZA E POTENZIALITÀ DELLO SCONTRO REFERENDARIO
Il Sì e il No che danzano sopra e sotto
l’asticella che può determinare la vittoria
dell’uno o dell’altro. Anche questo
è un sintomo evidente e a sua volta un
prodotto della grande instabilità che regna
nel paese. Un’instabilità direi persino
umorale. Gli esperti, o presunti tali,
dei voti referendari prevedono che molti
sceglieranno il loro orientamento di voto
solo nelle due ultime settimane.
ALFONSO GIANNI
LA BATTAGLIA REFERENDARIA E IL MONDO DEL LAVORO
È importante comprendere come in relazione
alla crisi della democrazia e della
politica la questione del referendum
può essere vissuta nel mondo del lavoro
e nel sindacato: difficoltà esistenti,
interesse e attenzione da parte dei lavoratori,
diverse scelte delle organizzazioni.
In questi decenni, leggi e decreti
hanno cancellato diritti dei lavoratori e
poteri di contrattazione conquistati nel
secolo scorso.
TIZIANO RINALDINI
NAPOLI LUOGO EMBLEMATICO DELLA POLARIZZAZIONE SI/NO
La città è simbolo dello scontro referendario.
Capofila del No è direttamente
il sindaco, posizione che non va letta
come “conservazione” della Carta. De
Magistris allude a una riforma in fieri
– magari ancora confusa – con modelli
diversi dalla semplice democrazia rappresentativa.
Posizione che coglie un
vulnus esistente, ma che rischia anche
di dare, però, adito a nuovi impulsi leaderistici.
VITO NOCERA
ROMA, CRONACHE DI UN TRIONFO GRIGIO CON PROSPETTIVE INCERTE
L’enfasi di Grillo dopo il voto a Roma
è contraddetta dalla cronaca dell’impreparazione
nel comporre una giunta
e prospettare un programma. Il caso
Muraro appare francamente inquietante,
anche se serve a parlare di lei e non
della politica dei rifiuti. È naturale porsi
interrogativi circa la trasparenza nei
rapporti con la cittadinanza, gli elettori
e, persino, i militanti attivi del M5s.
SALVATORE BONADONNA
IL CLIMA LOMBARDO DELLA MANOMISSIONE DELLA COSTITUZIONE
Un tentativo di cogliere gli aspetti salienti
dell’ambiente entro cui i cittadini
della Lombardia affrontano un passaggio
decisivo del loro contributo alla politica
e alla storia costituzionale del Paese:
nell’esperienza diretta acquisita negli
incontri pubblici; nella interrogazione diretta
delle persone; nei riferimenti con i
militanti soprattutto meno giovani e con
i più attivi del volontariato.
MARIO AGOSTINELLI
IL NUOVO CENTRALISMO NELLA REVISIONE COSTITUZIONALE
Viene definita “clausola di supremazia”.
È una delle più deleterie e pericolose
lesioni della democrazia repubblicana
introdotte nel nuovo testo di revisione
costituzionale. In presenza di contrasti
nell’ambito della “legislazione concorrente”
tra Stato e Regioni, la norma
attribuisce al governo il potere di disattendere
o annullare le prerogative decisionali
delle autonomie locali.
SANDRO MEDICI
L’OPPOSIZIONE ALLA RIFORMA E LA SFIDA COSTITUENTE
L’opposizione alla riforma è opposizione
alla catastrofe neoliberale che sta
dilaniando l’Europa. L’obiettivo è di cancellare
la democrazia parlamentare. In
combinazione con l’Italicum, il «monocameralismo
imperfetto» accentra i poteri
nelle mani dell’esecutivo e favorisce
la sostituzione dell’amministrazione per
conto del mercato alla politica in rappresentanza
del popolo.
FRANCESCO BRANCACCIO e FRANCESCO RAPARELLI
LA DIFFICILE REAZIONE DEL MONDO CATTOLICO AL REFERENDUM
Il mondo cattolico è come se fosse in
bilico, in mezzo a un guado. Esce da un
periodo di appiattimento che ha immiserito
la fede nella gestione grigia e tetra
della pastorale che è seguita al Concilio
Vaticano II, e si è trovato di fronte alla
novità di papa Francesco: una nuova immagine
di papa, ma anche un’altra teologia,
un’altra visione della chiesa, un’altra
immagine di Dio.
RANIERO LA VALLE e BIA SARASINI CONFLITTI E GUERRE
CONFLITTI E CONVERGENZE NELLA “CRISI ESISTENZIALE” EUROPEA
BEPPE CACCIA
I PADRONI DELLA GUERRA
FRANCESCO MARTONE
DAL MONDO
GLI USA VISTI DALLO SCONTRO CLINTON-TRUMP
SANDRO PORTELLI
SINISTRA LATINOAMERICANA, ANCORA DACCAPO
ALFREDO SOMOZA
CONFLITTI E GUERRE
CONFLITTI E CONVERGENZE NELLA “CRISI ESISTENZIALE” EUROPEA
BEPPE CACCIA
I PADRONI DELLA GUERRA
FRANCESCO MARTONE
LA RECENSIONE
LE APORIE DELLA DOTTRINA PURA DEL DIRITTO
FRANCO RUSSO
FOCUS
LA CINA E LA TEORIA DELL’ORDO-LIBERISMUS
LA RIVOLUZIONE FALLITA. NEL 50° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE CULTURALE CINESE
LUCIANO BEOLCHI
CRONOLOGIA
l.b.
PERSONAGGI
l.b.