Le tante/troppe crisi dell’Unione europea: migrazioni, Brexit, euro, mercato interno, clima, Isis, Siria - La spirale guerra/terrorismo e il Medio Oriente nel disordine mondiale - Il ruolo della Cina nella scena geopolitica - L’ultima chiamata per il Brasile di Dilma - L’Italia renziana che avanza traballando e la forza dei referendum - Bilancio e prospettive delle sinistre radicali europee - Maternità surrogata, un’alternativa possibile - Bruno Trentin: cos’è la politica
Bertinotti, Calchi Novati, Cacciari, Pieranni, Stedile, Agostinelli, Russo, Assennato, Serafini, D’Angelillo, Gianni, Sai, Garibaldo, Perna, Turri, Serughetti, Sarasini, Musto, Ranieri
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L'EDITORIALE FARE DELL’INSTABILITÀ UN’OCCASIONE.
LA CAMPAGNA REFERENDARIA La diffusione della corruzione e della
degenerazione delle istituzioni, fenomeno
del tutto strutturale nella nuova
economia e nel nuovo sistema politico,
diventa un fattore di fragilità del sistema
stesso. Combinandosi con lo strisciare
in profondità della crisi sociale
e con la crisi della coesione sociale, la
fragilità può diventare un elemento di
destabilizzazione del sistema politico e
di governo.
Per ora solo le componenti populiste
sanno capitalizzarne i risvolti politici.
Ma, intanto, primo, non va mai dimenticato
che il conflitto tra l’alto e il basso
della società è la cifra stessa delle
società post-democratiche; secondo,
che i populismi sono tra loro di diversa
natura politica, persino opposta; terzo,
che una sinistra che volesse rinascere
sotto il segno dell’eguaglianza, del conflitto
tra l’alto e il basso non potrebbe
più prescindere.
E, allora, dai movimenti e da sinistra
andrebbe reindagata a fondo proprio la
categoria dell’instabilità.
Essa andrebbe per così dire, sollevata
dalla polvere e condotta sull’altare. Il
governo è oggi, qui e ora (domani non lo
possiamo sapere), una dimensione tendenzialmente
avversa ai movimenti e al
cambiamento.
Anche chi, muovendo da sinistra, vi fosse
costretto, eccezionalmente, dagli eventi,
dovrebbe saperlo. FAUSTO BERTINOTTI
TEMI LA SPIRALE GUERRA/TERRORISMO.
E UNO SGUARDO NEL MONDO IL MEDIO ORIENTE
EPICENTRO DEL DISORDINE MONDIALE Il radicalismo islamico che è sceso in
guerra contro l’Occidente non è nato dal
nulla. La raffigurazione da parte degli
occidentali dello scontro in atto, tutta
schiacciata sul fanatismo del Nemico,
è una semplificazione auto-assolutoria
che sottovaluta o travisa i processi che
l’hanno preparato e fatto esplodere. Anche
la formula terroristi non coglie le capacità
effettive del cosiddetto Isis. GIAN PAOLO CALCHI NOVATI LE AZIONI DEI PACIFISTI
CHE NESSUNO VUOLE VEDERE La spesa militare mondiale ha raggiunto
i 1.776 miliardi di dollari all’anno. Quando
la cosiddetta opinione pubblica (quella
che i media vogliono rappresentare,
non l’80% dei cittadini che si dichiara
contrario all’aumento delle spese militari)
si dimentica di queste cifre, non ne
soffre solo l’opzione pacifista del disarmo
e della smilitarizzazione dei conflitti,
ma muore la politica. PAOLO CACCIARI LA CINA, DA LOCOMOTIVA DEL MONDO
A PROTAGONISTA GEOPOLITICO Il nuovo protagonismo internazionale
di Pechino si è manifestato in tutta la
sua forza durante il mese di gennaio
2016, durante il quale il presidente cinese
Xi Jinping ha visitato Arabia Saudita, Egitto e Iran. Durante il percorso
Xi ha rinnovato le alleanze economiche
con i tre paesi, dimostrando la volontà
da parte della Cina di inserirsi negli
equilibri geostrategici della regione e
non solo.
SIMONE PIERANNI
LA RIPRESA DEI MOVIMENTI PORTERÀ
IL BRASILE FUORI DALLA CRISI
I movimenti hanno di fronte due sfide,
quella di riprendere il dibattito sulla
necessità di una riforma politica, che
potrà esserci solo con un’Assemblea
Costituente e quella di fare pressione
sul governo perché cambi la sua politica
economica. Se il governo non cambierà
entro aprile, dando segnali chiari
che facciano capire da che parte sta,
certamente perderà il suo consenso
sociale.
JOAO PEDRO STEDILE
COP21, LO STORICO ACCORDO
SPARITO DAI RADAR
L’aspettativa con cui è stato a lungo atteso
e da cui è risultato fugacemente
circondato l’Accordo delle Parti (Cop
21) raggiunto a Parigi ad “orologi fermi”
- come da tradizione - il 12 dicembre
2015, non metteva certo in conto
una così rapida scomparsa dall’agenda
dei 195 Governi che l’hanno sottoscritto
a conclusione dell’anno più caldo della
storia.
MARIO AGOSTINELLI
L'ARGOMENTO
L’EUROPA E IL SOGNO INFRANTO
LE CRISI DELL’UNIONE EUROPEA
Migrazioni, terrorismo, unione monetaria,
mercato interno, clima, Brexit, Isis,
Siria. Leggendo la gravità delle crisi in
cui si dibatte l’Ue ci si accorge subito
come vengano gestite con il consueto
approccio: affrontarle nell’immediato
senza prospettive di lungo periodo,
ma solo in funzione della costruzione
del mercato unico sovranazionale, vero
grande disegno delle élite europee.
FRANCO RUSSO
PER LA DEMOCRAZIA EUROPEA.
UNO SGUARDO DALLA FRANCIA
L’involuzione francese è contestuale al
collasso politico europeo. Occorre cogliere
cioè in che termini le misure amministrative
securitarie e xenofobe che vari
paesi stanno adottando profilino una
decisa trasformazione della governance
continentale. Il neoliberismo europeo
ha perso ogni spinta modernizzatrice e
configura piuttosto un’inedita fenomenologia
della violenza conservatrice.
MARCO ASSENNATO
LA SPAGNA
DOPO LE ELEZIONI POLITICHE
La situazione è aperta a tutte le soluzioni,
comprese le elezioni anticipate
forse la più probabile. Nel loro comitato
federale del 30 gennaio i socialisti
hanno riconfermato l’indisponibilità ad
appoggiare, anche solo astenendosi, un
governo Pp e Ciudadanos, ma contemporaneamente
hanno posto condizioni
pesanti al segretario per avviare la trattativa
con Podemos.
MASSIMO SERAFINI
LA GERMANIA, DA GIGANTE ECONOMICO
A NANO POLITICO?
È indubbio che le scelte dei governi
Merkel-Schäuble stanno segnando il
destino della Germania e dell’Europa.
C’è da dubitare che l’impostazione data
da Berlino alle politiche europee, possa
essere cambiata solo con un sussulto
di aggressività dei paesi deboli, e con
espressioni quali “l’Italia è tornata” o
“non andremo più a Bruxelles con il cappello
in mano”.
MASSIMO D’ANGELILLO
L’ITALIA RENZIANA
CHE AVANZA TRABALLANDO
UNA CAMPAGNA REFERENDARIA CHE PUÒ CAMBIARE IL VOLTO DEL PAESE
ALFONSO GIANNI
WELFARE AZIENDALE, EUTANASIA DELLA CONTRATTAZIONE?
MARIO SAI
OCCUPAZIONE E POLITICA INDUSTRIALE IN EUROPA
FRANCESCO GARIBALDO SUD D’ITALIA E SUD D’EUROPA NELLA NUOVA DIVISIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO
TONINO PERNA
MIGRANTI E LAVORO AL TEMPO DELLA CRISI
VANESSA TURRI
A
MATERNITÀ SURROGATA,OLTRE L’ALTERNATIVA TRA PROIBIZIONISMO E LAISSEZ-FAIRE
GIORGIA SERUGHETTI
L’EUROPA E IL FANTASMA DI COLONIA
BIA SARASINI
GLI OSPITI
LA SINISTRA RADICALE IN EUROPA DOPO IL 1989: BILANCI E PROSPETTIVE
BRUNO TRENTIN: CHE COSA È LA POLITICA